The World Needs John Lydon

Chi è oggi John Lydon? Il deriso partecipante all’Isola Dei Famosi inglese di pochi anni fa o uno dei più grandi geni della storia musicale del Regno Unito? Ma soprattutto, il mondo ha ancora paura dell’autore di Anarchy In The UK? L’uscita di What The World Needs Now…, nuovo album della band a due anni di distanza di This Is PiL, riaccende i riflettori su colui che veniva considerato un semplice idiota dei sobborghi londinesi, ma che, solo due anni dopo aver cambiato la storia della musica con i Sex Pistols, metteva le basi per la nascita della New Wave, diventando di fatto l’unico artista ad essere considerato contemporaneamente un’icona di due generi musicali differenti.

Il mondo aveva davvero bisogno di un nuovo album dei PiL?

Certamente! Il mondo ha sempre bisogno della musica dei PiL, ma soprattutto ne avevo bisogno io. Sai, tutti pensano che mi sia arricchito con il music business, ma la storia della grande truffa del rock n roll è una gran bufala. O meglio, c’è stata ma io non ci ho ricavato un soldo. In pochissimi ci hanno davvero guadagnato e sai bene di chi sto parlando. Per ottener soldi per i miei album ho fatto di tutto, sono andato in televisione ricevendo tonnellate di insulti e sberleffi. La gente mi diceva che avevo venduto tutto quello per cui ero incazzato nero negli anni settanta, ma senza pensare a cosa potesse esserci dietro. Con i soldi della tv ho potuto distribuire la mia musica, che nessuno voleva finanziare. Ti dirò di più: per poter realizzare gli ultimi album abbiamo dovuto fare anni di tour in giro per il mondo.

Vedo che il rancore non è ancora sparito…

No, ti sbagli, quello non c’è davvero più. Solo che mi fa incazzare che la gente pensi di me cose che non esistono. Sono cresciuto, ho quasi sessant’anni e l’odio ha per forza di cose lasciato spazio ad altri sentimenti, magari non più nobili, ma diversi. Odiare è facile, ma è anche un sentimento molto egoista. È troppo facile mandare tutto a fanculo, quando sei giovane odi in modo incondizionato, poi inizi a leggere, a capire come vanno davvero le cose e quale sia il modo migliore per cambiarle davvero. Non ho smesso di essere critico nei miei confronti e verso quello che non mi piace, ma lo faccio in modo diverso.

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E questo ha cambiato anche il tuo modo di approcciarti alla scrittura?

Senza dubbio. Se leggi i miei testi noterai che la mia rabbia è ancora la stessa, ma ora è incanalata nel modo giusto, parlo di cose di cui conosco molto bene le dinamiche. Il mio atto d’accusa verso il modo di esercitare il potere di quasi tutti i governi che ci circondano non è mai venuto meno. Pensa all’Inghilterra: non so se fosse una testa di cazzo più enorme Tony Blair o quel coglione che è arrivato dopo. L’America non è messa molto meglio, ma almeno hanno avuto le palle di votare uno come Obama, che avrà anche sbagliato qualcosa, ma è uno che parla col cuore, che ammiro. Il problema è che manca l’amore, abbiamo perso il contatto con le cose che davvero contano nella vita, il rapporto con le nostre origini e il rispetto verso gli alti e la natura. I concetti di generosità e perdono sono scomparsi completamente.

Sentirti parlare di perdono fa comunque un certo effetto. Penso alle dichiarazioni sprezzanti riguardo a tante persone che hai frequentato nella tua vita…

Se parlassi ancora come ne 1976, sarei davvero il coglione che tutti pensano che sia. Così come se, col tempo, non capissi i miei errori. So che ti riferisci alla parole dette nei confronti di gente come Malcolm McLaren. Sappi che ho perdonato anche lui.

Però gli augurasti ogni male, tra cui il tumore per il quale è morto.

È vero, anche cose di cui un po’ vergogno molto. Ma lui ci rovinò la vita, ci usò come burattini del suo gioco e scappò col bottino. Eravamo troppo giovani, troppo fatti e troppo ingenui. Lui era più grande e se ne approfittò. Con gli anni, però, ho capito che quello fu il grande problema irrisolto della sua esistenza: appena si veniva a creare una situazione che non riusciva a gestire, lui fuggiva. Non era cattivo, ma ha fatto male a molte persone.

È vero che avevi contattato i membri originali della band, ma hanno rifiutato l’invito a riunirsi a te?

Verissimo. Credono tutti che io sia un grandissimo stronzo, ma si sbagliano. In realtà se gli fosse stata fatta un’offerta milionaria avrebbero accettato, è solo una questione di soldi, come in tutte le cose della vita. Forse credono che io sposti soldi come Madonna, sono completamente pazzi. Tra l’altro so che anche lei inizia ad avere qualche problema a vendere dischi. Finalmente la gente inizia a capire cosa è spazzatura e cosa vale davvero. Questo grazie alla crisi. E in ogni caso una volta tutti imitavano lei, da anni invece è lei a inseguire le mode. Faccia un piacere a tutti e lasci parlare chi ne sa qualcosa. Apprezzo molto di più Britney Spears, che almeno quando è stata male non si è vergognata di mostrarlo al mondo.

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Il nuovo album coi PiL scatenerà la fantasia dei fan, che ora vorranno anche un nuovo album dei Sex Pistols. Riusciresti a scrivere qualcosa di nuovo insieme a loro?

No, nel modo più assoluto. Non comporrò mai più nuove canzoni con loro, non avrebbe senso. Sono cambiato e scrivere qualcosa a nome Sex Pistols vorrebbe dire tornare artificialmente dentro a un mood che non mi appartiene più. Non sto rinnegando nulla, anzi. Ora però sarei patetico, perché non sarei genuino. Che senso avrebbe scrivere un brano che fa cagare solo perché i miei fan sarebbero contenti della notizia? Detto ciò, non escludo affatto di tornare in tour con loro. Quando ho ricominciato a suonare con i PiL, sapevo che sarei tornato a comporre con quella sigla, come oggi so bene che non farei più nuova musica insieme ai Pistols nonostante altri eventuali tour.

È vero che vi hanno chiesto di suonare alle ultime olimpiadi?

Sì, ci hanno provato ma gli è andata male. L’idea degli organizzatori era quella di ripercorrere la storia della musica inglese attraverso i suoi protagonisti. Volevano Paul McCartney e gli Stones, i Sex Pistols e…le Spice Girls. Li ho mandati affanculo e loro hanno diffuso la voce che non eravamo contenti dell’offerta. La solita stronzata: quando non sanno cosa dire sui Sex Pistols parlano di contratti discografici e torna subito la magia tra le strade di Londra.

Qualcuno dice che senza denti marci tu abbia perso qualcosa…

Stronzate! Però delle preoccupazioni le ho avute anche io, temevo potessero cambiare in qualche modo la mia vocalità. Qualche hanno fa mi hanno fatto quattro impianti nella parte anteriore della bocca, perché le infezioni erano ormai devastanti. Come ti dicevo, il mio timore era che potessero influire sulla mia voce. Però c’è un lato positivo: tutti questi aggeggi in titanio hanno magnetizzato completamente la mia bocca e mi permettono di raccogliere le spille da balia che mi lanciano sul palco!

Di cosa ha davvero bisogno il mondo oggi?

Di un altro vaffanculo!