Queen + Adam Lambert – Piazzola Sul Brenta – 25/06/2016

Nonostante si tratti di una domanda ingiusta da fare, è lecito chiedersi quanto di quello che i Queen hanno rappresentato per la musica mondiale nel corso del tempo sia ancora presente oggi nella veste in compagnia di Adam Lambert. Nonostante abbiano attraversato qualche momento meno ispirato nel corso della loro carriera, i Queen (e tutte le loro evoluzioni del nuovo millennio) sono infatti sempre stati celebri per le proprie esibizioni dal vivo, per molti, addirittura, parliamo della più grande band live di sempre. Ebbene, con le dovute proporzioni e tutta la cautela del caso, il concerto del Postepay Sound Di Piazzola ha dato un verdetto netto: Brian May e Roger Taylor, quando decidono di tornare on the road, lo fanno animati dallo stesso spirito di allora. Il discorso capace di infiammare animi e social network è invece sempre il medesimo: può qualcuno ricoprire un ruolo che appartenne ad una delle icone assolute della storia del rock? E se anche fosse, può quel qualcuno essere un ragazzo uscito da un talent show degli anni duemila? Il mondo, in questo senso si divide in due, ma le polemiche lasciano davvero il tempo che trovano: chi non è convinto del progetto stia a casa. Tutti gli altri, invece, consci del fatto che la presenza di Adama Lambert consenta ancora a due leggende come Brian May e Roger Taylor di andare in giro per il mondo ad esibirsi, continuino ad affollare arene come successo per l’ennesima volta sul suolo italico. Non sono molti i cambiamenti in scaletta rispetto al febbraio dello scorso anno, quando la band si esibì in un Forum d’Assago pieno in ogni ordine di posto, ma quelle poche sono state in grado di dire di aver assistito a qualcosa di davvero diverso da allora. Intanto questa volta la location era completamente differente e molto più suggestiva. Inoltre, Lambert era in forma vocale strepitosa, mentre l’ultima volta le sue corde vocali malconce avevano rischiato di far saltare lo show fino a poche ore dall’inizio. La setlist, nemmeno a dirlo, è stata di quelle da brivido: tanto che durante l’esecuzione dei classici della Regina, più di un presente non è riuscito a trattenere le lacrime. Qualsiasi cosa si possa pensare di tutto ciò (c’è chi parla addirittura di blasfemia!), è difficile uscire insoddisfatti da una serata come questa: l’emozione di intonare brani che hanno segnato la storia della musica popolare come Somebody To Love, Bohemian Rhapsody o Killer Queen resta qualcosa da poter raccontare ai nipoti. Certo, il fantasma di Freddie aleggia costantemente per tutte le due ore di show, ma è anche giusto che sia così, per non dimenticarsi mai che la forza di questo gruppo è sempre stata nell’unione di quattro menti che, separate, hanno sempre dato infinitamente meno. Le conclusive e pomposissime We Will Rock You e We Are The Champions mandano tutti a casa con un po’ di nostalgia e una domanda in testa: sarà stata l’ultima volta? Noi speriamo assolutamente di no.