copertina Page Plant Hoepli

La Storia Dietro A Walter’s Walk Dei Led Zeppelin

Il 26 ottobre, a ridosso dei cinquant’anni dai primi concerti a nome Led Zeppelin, Hoepli pubblica Jimmy Page e Robert Plant, libro di Luca Garrò che indaga il rapporto tra due degli autori più influenti e seminali della storia della musica popolare. Eccone un estratto.

Sebbene molti fan si ostinino a non considerarlo nemmeno parte della discografia ufficiale dei Led Zeppelin, nel tempo CODA ha continuato ad appassionare gli esperti e i fan per più di un motivo. Pur non presentando il fascino di un normale album da studio, infatti, brani come Ozone Baby, Wearing And Tearing o la già nota I Can’t Quit You Baby hanno continuato a ricoprire un ruolo importante nell’immaginario dei cultori della band. Tuttavia, il brano che ha animato maggiormente i forum e le biografie del gruppo nel corso degli anni resta probabilmente Walter’s Walk. Caratterizzata da sonorità piuttosto sporche, la traccia che chiudeva il lato A del disco postumo veniva fatta risalire da Page alle prime sessioni di Houses Of The Holy, tenute agli Stargroves Studios di proprietà di Mick Jagger nel maggio del 1972. Se non ci sono dubbi sulla data della registrazione della parte strumentale del brano, molti fan, una volta ascoltata la versione definitiva pubblicata dieci anni dopo, hanno messo in dubbio che la traccia vocale di Plant potesse risalire allo stesso periodo. Il brano, in effetti, pur non essendo mai stato suonato dal vivo per intero, veniva inserito all’interno delle lunghe improvvisazioni della band all’inizio degli anni settanta, in particolare quelle relative a Dazed And Confused e The Crunge e le piccole parti cantate da Plant risultavano comunque differenti da quelle che avrebbero fatto parte della versione definitiva da studio. Possibile che il brano fosse già finito nel ’72, ma che le sue sonorità mal si sposassero con quelle di Houses Of The Holy e, in effetti, ancora oggi la sensazione è che avrebbe potuto trovare una migliore collocazione nel successivo Physical Graffiti. Detto ciò, non sono necessari grandi tecnologie o studi scientifici per capire che la traccia vocale di Plant contenuta in CODA non possa risalire all’inizio del decennio precedente. Molto più plausibile che il brano fosse ricomparso durante le sessioni di In Through The Out Door o, ancora più probabile, che lo stesso Plant avesse raggiunto in studio Page durante le sessioni di CODA per cantare (o ricantare) la propria parte. Che però la band e, in particolare, Jimmy Page tenessero molto al brano è testimoniato anche dal fatto che parte di esso fosse finito all’interno di Hots On For Nowhere, brano contenuto in Presence.