Se, fino a pochi anni fa, definire Rob Zombie un artista con la A maiuscola veniva visto con sospetto, oggi nessuno ha più dubbi sulla sua grandezza. Certo, per amarlo davvero bisogna avere un background simile al suo, quanto meno da qualcuno dei punti di vista da cui il cantante/regista guarda il mondo. Dal punto di vista cinematografico, è indubbio che il buon Rob abbia ampiamente dimostrato di essere uno dei registi più ispirati e visionari della propria generazione e da quello prettamente discografico, le ultime uscite l’hanno ricollocato in posizioni che nel tempo era andato lentamente perdendo. La sensazione è che oggi Zombie riesca a bilanciare bene le due cose, mentre per un certo periodo della sua vita la cosa non deve essergli riuscita benissimo. Premesso ciò, chi conosce la sua parabola musicale e tutto ciò che sta dietro ad uscite discografiche di questo tipo, non ci metterà molto ad amare The Electric Warlock Acid Witch Satanic Orgy Celebration Dispenser. Diciamo che ormai la formula è quella ampiamente collaudata: solito mix tiratissimo di industrial, rock ‘n’ roll, elettronica e riff assassini che faranno la gioia dei suoi affezionatissimi fan. Come sempre, non mancano quei due o tre pezzi che al primo ascolto invadono la testa dell’ascoltatore per non lasciarla per giorni e che dal vivo creeranno il finimondo: questa volta i brani incriminati sono senza dubbio Well, Everybody’s Fucking In A U.F.O. (già dal titolo un instant classic assoluto del nostro) e Get Your Boots On! That’s The End Of Rock And Roll. Immancabili e fondamentali anche i classici rimandi a film di serie b di ogni genere e periodo storico, che aumentano l’attesa per il nuovo film 31,così come le continue autocitazioni che ti fanno sentire subito a casa. D’altra parte, qualche certezza nella vita bisognerà pure averla. O no?
Rob Zombie – The Electric Warlock Acid Witch Satanic Orgy Celebration Dispenser
28 Aprile 2016
Dischi
Giornalista musicale con esperienza decennale, Luca Garrò scrive o ha scritto per alcune delle riviste musicali più note del nostro paese, da Rolling Stone a Jam, passando per Rockstar, Rocksound, Onstage e Classic Rock, oltre ad essere uno dei fondatori del magazine online Outune.net. Appassionato di classic rock fin dall'infanzia, ha scritto centinaia di articoli sugli argomenti più disparati, tre libri per Hoepli (Freddie Mercury, David Bowie e Jimmy Page & Robert Plant) e sta curando una biografia su Brian May per Tsunami. Per cinque anni è stato tra i curatori del Dizionario del Pop Rock Zanichelli.
Related Posts
3 Aprile 2020
Gigaton: La Non Superficialità Dei Pearl Jam
26 Febbraio 2020