Springsteen @ Stadio Friuli – Udine 23/07/2009

Tre date, centocinquanta mila biglietti venduti ed un amore per il nostro paese paragonabile solo al suo New Jersey. Questo è Bruce Springsteen in questa caldissima estate ’09. Stagione che ha portato in Italia il meglio della musica mondiale, ma che si trova regolarmente ad inchinarsi a lui e alla sua E Street Band. Madonna, U2, Depeche Mode: tutti artisti immensi, per l’amor di Dio, ma a confronto sono nullità. Nullità. Cerchiamo di capire per quale motivo.

Springsteen suona per tre ore senza una pausa, nemmeno di cinque minuti e senza artifici quali lunghi assoli dei vari musicisti per tirare la fine dello show. Il suo non è un semplice spettacolo per gli occhi, che a livello musicale ormai inizia a perdere colpi (Madonna?) ma è un vero e proprio rito di massa che unisce canzoni tiratissime ad un intrattenimento semplice, old style, ma di forte impatto. Soprattutto, però, The Boss migliora invecchiando mentre gli illustri colleghi iniziano inesorabilmente a perdere i pezzi (U2 e Depeche, tra l’altro, sono molto più giovani). L’unico difetto che hanno i suoi concerti è dovuto al fatto che il fan medio si senta costretto ad andare a vederlo ovunque, dato che ad ogni sera la scaletta subisce cambiamenti sostanziali (nell’ordine di una decina di pezzi). Lo show di Udine non ha fatto altro che confermare una formula iniziata trent’anni fa e mai passata di moda: inizio all’insegna dell’energia più sfrenata, parte centrale dedicata alla raccolta delle richieste dei fan e finale con sorprese varie col pubblico in attesa del pezzo preferito del proprio artista. C’è gente venuta da Napoli per sentire un solo pezzo, mai udito in trenta concerti, ragazzi alla loro prima volta, anziani, bambini per i quali l’unica certezza è tornare il concerto successivo. Le sorprese della serata udinese sono “Summertime Blues”, una “Streets Of Fire” da pelle d’oca, “Be True” e “Born In The Usa”, tutte alla prima esecuzione dell’anno. Un motivo in più per esserci stati.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

In chiusura, un simpatico episodio: intorno alle tre e mezza di notte, il cantautore del New Jersey è uscito dal proprio hotel per salutare una trentina di fan, compreso il sottoscritto, rimasti pazientemente sulla strada. Torna, questa casa aspetta a te.