PiL – What The World Needs Now…

Se il mondo abbia davvero bisogno o meno di un nuovo album targato PiL, forse non lo scopriremo mai. Tuttavia, non possiamo che essere felici di un ritorno di forma così evidente, ad onor del vero già mostrato in modo forse ancora più energico dal precedente This Is PiL di tre anni fa. Iniziamo col dire che la band è incredibilmente ancora la stessa della reunion di cui sopra, il che non ha fatto altro che aumentarne la coesione e lo spirito cameratesco necessari per poter creare qualcosa di musicalmente rilevante a quasi quarant’anni dal debutto. Altrettanto chiaro è che il buon Johnny abbia bisogno di questo moniker per riuscire ad esprimersi con il sarcasmo e la strafottenza che da sempre ne caratterizzano tanto il personaggio, quanto l’artista. Se, infatti, sarebbe francamente impensabile vederlo così ispirato in un ipotetico nuovo album dei Sex Pistols, in questo contesto Lydon sembra poter avere ancora tantissimo da dire. Niente di strano, dunque, se i testi di What The World Needs Now… risultino il solito campionario di insulti, battute al vetriolo e storie che affrontano i temi più disparati, ma legate dallo stesso minimo comun denominatore: la voglia mai sopita di provocare del fu Johnny Rotten. Se, musicalmente, il suo predecessore appariva forse più coeso, il nuovo album pare una sorta di summa di quanto prodotto dai PiL dal primo album ai primi anni novanta, con sonorità che spaziano dalla New Wave al Rock tout court, passando per soluzioni che ancora oggi potrebbero dettare tendenza. Su tutto, ad ogni modo, svetta quella voce e quell’accento che avevano segnato la storia già nel 1977.